lunedì 24 dicembre 2007

BUON NATALE!!!

2007 anni fa (più o meno…), nel SILENZIO di una NOTTE, nacque un BAMBINO; venne nella POVERTÀ, in una FREDDA CAPANNA…

Quest’anno vorrei fare a tutti un dono speciale; vorrei regalare degli occhiali particolari (per i più esigenti ci sono anche le lenti a contatto…), indossando i quali possiate vedere…

la LUCE che squarcia le tenebre della nostra notte; possiate accogliere il SIGNORE che viene a SCALDARE la nostra VITA, a riempire della sua RICCHEZZA la nostra povertà; come eloquente manifestazione del suo grande AMORE per noi…

TANTISSIMI AUGURI DI BUON NATALE!!!

domenica 23 dicembre 2007

Dare to live

Dare to live Osare vivere
Try looking at tomorrow not yesterday Cercare di guardare al domani non a ieri
And all the things you left behind E tutte le cose che ti lasci dietro
All those tender words you did not say Tutte quelle tenere parole che non hai detto
The gentle touch you couldn't find Il tocco gentile che non hai trovato

In these days of nameless faces In questi giorni di facce anonime
There is no one truth but only pieces Non c'è nessuna verità ma solo pezzi
My life is all i have to give La mia vita è tutto quello che ho da dare

Dare to live until the very last Osare vivere fino all'ultimo
Dare to live forget about the past Osare vivere dimenticando il passato
Dare to live giving something of yourself to others Osare vivere dando qualcosa di se stessi agli altri
Even when it seems there's nothing more left to give Anche quando sembra che non ci sia più nulla da dare

Ma se tu vedessi l'uomo
Davanti al tuo portone
Che dorme avvolto in un cartone,
Se tu ascoltassi il mondo una mattina
Senza il rumore della pioggia,
Tu che puoi creare con la tua voce,
Tu, pensi i pensieri della gente,
Poi, di Dio c'e solo Dio.

Vivere, nessuno mai ce l'ha insegnato,
Vivere, non si può vivere senza passato,
Vivere è bello anche se non l'hai chiesto mai,
Una canzone ci sarà, qualcuno che la canterà

Dare to live searching for the ones you love Osare vivere cercando coloro che ami
(Perché, perché, perché, perché non vivi questa sera?)
Dare to live no one but we all Osare vivere non uno ma noi tutti
(Perché, perché, perché, perché non vivi ora?)
Dare to live until the very last Osare vivere fino all'ultimo
(Perché, perché, perché la vita non è vita)
Your life is all you have to give La tua vita è tutto quello che hai da dare
(Perché)
non l'hai vissuta
Vivere!

Dare to live until the very last Osare vivere fino all'ultimo
(Perché, perché, perché la vita non è vita)
Your life is all you have to give La tua vita è tutto quello che hai da dare
(Perché)
non l'hai vissuta mai

I will say no (I will say yes) Dirò no (Dirò sì)
Say dare to live Dire osare vivere
Dare to live Osare vivere
(Andrea Bocelli)

lunedì 17 dicembre 2007

You learn

You live you learn Tu vivi, tu impari
You love you learn Tu ami, tu impari
You cry you learn Tu piangi,tu impari
You lose you learn Tu perdi, tu impari
You bleed you learn Tu sanguini, tu impari
You scream you learn Tu urli, tu impari

You grieve you learn Tu soffri, tu impari
You choke you learn Tu soffochi, tu impari
You laugh you learn Tu ridi, tu impari
You choose you learn Tu scegli, tu impari
You pray you learn Tu preghi, tu impari
You ask you learn Tu chiedi, tu impari

You live you learn Tu vivi, tu impari

(Alanis Morissette)

Niente è da escludere della nostra esistenza; ogni errore, ogni passo falso, tutte le nostre gioie e le sofferenze, possono trasformarsi in occasione di crescita se affrontiamo la vita con l'umiltà di chi riconosce di avere ancora tutto da imparare e ci lasciamo docilmente modellare da quel premuroso Maestro che non perde occasione di insegnarci l'amore in ogni momento della nostra vita.

domenica 9 dicembre 2007

ri-unione

Nessuno si è accorto di nulla, probabilmente neanche le protagoniste, e come ogni piccolo miracolo è avvenuto nel segreto, di nascosto e in silenzio. In un istante si compie l’insperabile, le distanze svaniscono, e sale dai cuori una voce unanime; mani fraterne che si abbracciano in un’unione che si trova ad un livello che non ci appartiene. Ma chi vede realmente la scena non può che riconoscere anche il suo autore e ringraziarlo per un dono così grande, sensibilmente impercettibile, ma inciso nel cuore a caratteri cubitali…

domenica 11 novembre 2007

Libertà

“Sta diventando buio!” Stiamo già tornando indietro ma abbiamo calcolato male i tempi… “Affrettiamo il passo!” Mi accorgo che in me c’è perfetta tranquillità; non sono assolutamente preoccupata nonostante ci troviamo in aperta campagna alle sei di sera e il sole ormai è sparito dietro alle piante da oltre mezz’ora… Sono perfettamente a mio agio, alzo gli occhi al cielo: già si vedono le stelle; lascio scorrere lo sguardo all’orizzonte, sulla cima degli alberi ancora la luce del sole ormai tiepida e sulla pelle l’aria inizia a farsi pungente. Inspiro profondamente l’odore selvatico che pervade anche le mie emozioni. Il mondo mi appartiene anche se sono solo una minuscola creatura, mi sento sicura anche se sono completamente vulnerabile; sono in un luogo pressoché sconosciuto ma mi sento a casa mia, come se l’intero universo fosse al tempo stesso per me immenso e sconosciuto, eppure intimamente accogliente e ospitale. E cammino sul sentiero ormai buio mugugnando delicate melodie, lasciandomi trasportare da questa sensazione, assaporando la libertà.

giovedì 1 novembre 2007

Un controllore

In stazione fa freddo e tira un’aria gelida che entra nelle ossa; guardo l’orologio: 6.40, il treno arriva quasi puntuale portando con se, oltre ai passeggeri assonnati nel suo ventre, un carico di vento freddo e sporco che preannuncia l’andamento del viaggio fino a Milano. Saliamo e finalmente godiamo di un tepore quasi confortante che ci fa dimenticare delle pessime condizioni della carrozza. È ancora buio ma le nostre speranze di un breve pisolino si infrangono di fronte alla realtà di vagone ricolmo di gente. Ma stamattina è differente; il controllore sgombera uno dei sedili riservati a lui e alla sua roba facendoci spazio e invitandoci a sedere. Ci guardiamo increduli visti il sorriso e la gentilezza di quell’uomo ringraziandolo di cuore, ma siamo in tre in piedi e discutiamo per offrirci a vicenda quel posto privilegiato: “siediti tu!” “ma no dai vai tu!”…. Il controllore ci guarda e scherzoso ci dice “Adesso non litigate per chi lo debba occupare” e toglie la sua roba anche dall’altro sedile sempre ben disposto nei nostri confronti per ritirarsi nella cabina del conducente. Ci guardiamo tra di noi sbigottiti: mai ci era capitato in due anni di trovare un controllore così cordiale, e tanto meno una persona così educata e benevola a quest’ora del mattino. Torna qualche minuto dopo chiedendoci dove andiamo così presto; rispondiamo che stiamo andando a Milano all’università, lui ci guarda sorridente e partecipe della nostra fatica ci dice: “Dovrebbero darvi la laurea solo per l’impegno che ci mettete…”. Scambiamo altre chiacchiere con lui fino al nostro cambio a Novara; prima di scendere lo salutiamo cordialmente con serenità nel cuore. Tornati al freddo di una stazione sulla banchina aspettando il secondo treno della nostra giornata, che ovviamente è in ritardo, dico a Marcello:
“Ti rendi conto? Un controllore umano!!!!”
Notando la differenza di quell'uomo rispetto agli altri membri della sua categoria purtroppo spesso sgarbati e notoriamente non troppo ben disposti nei confronti dei viaggiatori specialmente nei viaggi mattutini...
E lui:
“è difettoso… non ti preoccupare che domani lo cambiano…”

giovedì 4 ottobre 2007

Realtà

Ci sono cose così segrete e misteriose che solo il cuore conosce ma che non osa confidare nemmeno alla nostra mente, tanto che le parole necessarie per descriverle non esistono nemmeno. Non hanno un nome perché sarebbe in ogni caso riduttivo. Rimangono così indefinitamente presenti, come sospese, nella realtà, poiché ci è impossibile afferrarle e farle nostre. Possiamo solo viverle e lasciare che il nostro cuore batta all’unisono con loro per comprovare la loro autenticità anche alla nostra mente impossibilitata a volare così alto…

lunedì 17 settembre 2007

Orizzonte

Mi guardo intorno sbigottita; come se lo facessi per la prima volta nella mia vita, come se quelle che vedo fossero le prime immagini che i miei occhi abbiano mai percepito, e fisso l’orizzonte socchiudendo le palpebre per tentare di mettere a fuoco qualcosa troppo lontano da me: è decisamente fuori dalla mia portata. In un solo istante, breve come un lampo e con la stessa intensità, i miei occhi si spalancano: ad un tratto è tutto chiaro e nitido, lo vedo benissimo, come fosse ad un solo passo da me. Un fremito muove repentino il mio fedele stomaco: non dimentica mai di ricordarmi quanto tutto ciò sia inusuale. Cos’è successo? Non sono io ad avere il potere di vedere oltre; ma è l’infinito stesso che gradualmente si dischiude ai miei occhi…

domenica 16 settembre 2007

Tu?

"Con la pancia vuota e stanco morto, Shasta si fece così triste che le lacrime cominciarono a scorrergli sulle guance, ma uno spavento improvviso lo riportò in sé. Qualcuno o qualcosa camminava al suo fianco: era buio pesto e la cosa (o persona) camminava tanto silenziosa che non si distinguevano i passi. […]
-Chi sei?- chiese Shasta in un sussurro.
- Uno che ha aspettato a lungo che tu parlassi!- rispose la Cosa. La voce non era acuta e sonora, ma vasta e profonda […]
- Non riesco a vederti – Disse Shasta dopo aver fissato a lungo il vuoto. Poi quasi gridando: - Non sei una cosa morta vero? Ti prego, ti prego, vattene via! Che male ti ho fatto? Sono la persona più sfortunata del mondo…
Ancora una volta sentì l’alito tiepido della Cosa sul viso e sulle mani. – Senti? Non è l’alito glaciale di un fantasma. Raccontami le tue pene. Shasta si rassicurò un poco a sentirne il tepore e raccontò che non aveva mai conosciuto i genitori ed era stato allevato duramente da un pescatore. Raccontò la storia della sua fuga e di come fossero stati inseguiti dai leoni e costretti a buttarsi in mare per salvarsi la vita. Narrò dei pericoli passati a Tashbaan e della notte fra le tombe con le bestie che ululavano nel deserto. Raccontò del caldo e della sete sofferti nel viaggio attraverso il deserto e di come, quasi arrivati a destinazione, un altro leone li avesse inseguiti…
- Non mi sembri poi tanto sfortunato- disse la voce profonda.
- Non credi che sia stata una sfortuna incontrare tutti quei leoni?
- Era uno solo- Rispose la voce.
- Ma cosa dici? Ti ho appena raccontato che la prima notte ce n’erano due, e poi…
- Ce n’era solo uno, però velocissimo.
- Come fai a saperlo?
- Quel leone ero io- Shasta rimase a bocca aperta, senza dire niente, ma la voce continuò: - Sono il leone che ha fatto in modo che tu incontrassi Aravis. Sono il gatto che ti ha fatto compagnia tra le case dei morti e quello che mentre dormivi ha scacciato gli sciacalli. Sono il leone che ha terrorizzato i cavalli, dando loro la forza di compiere l’ultimo tratto di strada. Anche se questo non puoi ricordarlo, sono io che ho spinto la barca con te bambino, allo stremo delle forze, verso la spiaggia dove si trovava un uomo che quella notte non riusciva a dormire e che fu pronto ad accoglierti.
- Chi sei?- domandò Shasta.
- Me stesso - Rispose la voce, in un tono così basso e profondo che la terra tremò; e ancora – Me stesso - con voce chiara e squillante; e una terza volta: - Me stesso - sussurrato appena. Ora non sentiva più nulla ma le parole echeggiavano da ogni dove, lievi come il tremito delle foglie.
Shasta non temeva più che la voce appartenesse a una Cosa che volesse mangiarlo o a un fantasma, e anche se assalito da un nuovo genere di timore, si sentì finalmente più tranquillo. […]
Una luce dorata proveniente da sinistra lo inondò all’improvviso: pensò che fosse il sole. Si girò di scatto e vide un leone più alto del cavallo che gli camminava a fianco. Era il leone a emanare tanta luce: mai si era vista una cosa più bella e imponente. […]
Gli bastò guardarlo in faccia un attimo per scendere di sella e gettarsi ai suoi piedi. Non riuscì a dire niente, ma non voleva e in fondo non ce n’era alcun bisogno.
Il Re al di sopra di tutti i re si chinò su di lui. Shasta fu coperto dalla grandissima criniera e inondato da un profumo strano e solenne. Il leone gli toccò la fronte con la lingua, Shasta alzò lo sguardo e i loro occhi si incontrarono.
In un attimo la pallida lucentezza della foschia e il fiammeggiante splendore del leone si intrecciarono in un turbinio di luce e scomparvero.
Adesso il ragazzo era solo col suo cavallo. Si trovava al fianco erboso di un colle, sotto un gran cielo blu dove gli uccelli cantavano."


(La cronache di Narnia - il cavallo e il ragazzo)

lunedì 3 settembre 2007

Stelle

Pumba:Timon?
Timon:Si?
Pumba:Ti sei mai domandato cosa siano quei lumicini lassù?
Timon:Pumba!Io non mi faccio domande!Io le cose le so!
Pumba:Oh!E cosa sono?
Timon:Sono delle lucciole,lucciole che sono rimaste attaccate a quell'enorme cosa nero-bluastra...
Pumba:Oh si!Io pensavo che fossero masse gassose che bruciavano a miliardi di chilometri di distanza!
[…]
Simba:
Una volta qualcuno mi disse che i grandi re del passato ci guardano e ci proteggono da quelle stelle…

Quante volte ci siamo trovati a guardare le stelle e a chiederci cosa sono, perché sono lì… Oggi sappiamo che aveva ragione il povero Pumba deriso da Timon: sono davvero masse gassose che bruciano a miliardi di chilometri di distanza, ma questo non ci basta! È impossibile rimanere indifferenti davanti all’immensità di un cielo stellato! Prima si notano le costellazioni più grandi e più conosciute, poi ci si “addentra” in quella enormità e si incomincia a vedere di più: un’infinità di stelle, innumerabili, brillanti; poi la via lattea, come una scia luminosa, chiara, indefinita, sai che è causata dalla presenza di miliardi di miliardi di stelle ma non riesci a capacitartene. Tutto questo è lì per te adesso, perché tu rimanga a bocca aperta perso nell’universo infinito: ora sei un essere microscopico su un puntino che ruota attorno ad uno di quei lumicini che viaggia su un braccio di una piccola galassia nello spazio. Ecco a cosa servono le stelle: adesso sei faccia a faccia con l’infinito, e il salto è breve: che tu sia presuntuoso e saccente come Timon, o ingenuo ma in fondo saggio come Pumba, o romantico e sognatore come Simba… vieni proiettato in un attimo di fronte all’universo… e da lì all’incommensurabile; dal cielo al Cielo… dall’infinito all’Eterno…

sabato 25 agosto 2007

Ubiquità

Monito per il mondo intero: non fate come me!!!! Mi raccomando!
Ho appena preso un impegno per sabato... mi è stato chiesto di suonare ad un matrimonio, niente di strano no? Ho accettato volentieri! Solo adesso metto a fuoco che giorno è sabato: è il compleanno di mia sorella e lei avrebbe voluto fare un bel giro in qualche bel posto, comprensibile, è per questo che ancora non ho risposto ad una amica che mi ha chiesto di andare in montagna da lei per il week end... tra l'altro questo sabato devo tenere aperto un negozio e ancora non so se troverò un sostituto...
Spesso mi è capitato di desiderare l'ubiquità... ma essere in un paio di posti contemporaneamente questa volta non gioverebbe... mi dovrei dividere in 4!!!! Ho tanto proclamato l'errore della fretta e dello stress, del voler fare troppe cose insieme, degli impegni che non lasciano spazio etc etc etc.... beh predica bene e razzola male, è proprio il caso di dirlo per correttezza dei pochi che ancora leggono il mio blog ogni tanto....

NB: sono settimane che il sabato mi alzo alle 10 perchè non ho niente da fare... me la caverò... ne sono sicura...quasi...

On a day like today

Free is all you gotta be Libero, è tutto ciò che devi essere
dream dreams no one else can see sogna sogni che nessun altro può vedere
sometimes ya wanna run away qualche volta vorresti correre via
but ya never know what might be ma non sai mai cosa può
comin' round your way ya ya ya arrivare sulla tua strada ya ya ya

On a day like today in un giorno come oggi
the whole world could change l’intero mondo potrebbe cambiare
the sun's gonna shine il sole splenderà
shine thru the rain splenderà attraverso la pioggia
on a day like today in un giorno come oggi
ya never wanna see the sun go down non vorresti mai vedere il sole tramontare
ya never wanna see the sun go down non vorresti mai vedere il sole tramontare


Somewhere there's a place for you da quanche parte c’è un posto per te
I know that you believe it too so che lo credi anche tu
sometimes if you wanna get away qualche volta se vuoi andare via
all ya gotta know tutto quello che devi sapere
is what we got is here to stay è che quello che abbiamo è qui per restare
all the way in ogni caso

On a day like today in un giorno come oggi
the whole world could change l’intero mondo potrebbe cambiare
the sun's gonna shine il sole splenderà
shine thru the rain splenderà attraverso la pioggia
on a day like today in un giorno come oggi

no one complains nessuno si lamenta
free to be pure libero di essere puro
free to be sane libero di essere sano
ya never wanna see the sun go down non vorresti mai vedere il sole tramontare
ya never wanna see the sun go down non vorresti mai vedere il sole tramontare


Free is all we gotta be liberi è quello che dobbiamo essere
dream dreams no one else can see sognare sogni che nessun altro può vedere
but ya never know what might be ma non saprai mai quello che potrà
comin' for you and me arrivare per me e te
ya it's gonna be quello che dovrà essere

on a day like today...

In un giorno come oggi il mondo potrebbe cambiare... è un giorno in cui ti senti bene... punto! E' una canzone di Bryan Adams, a me sembra tanto spensierata... esprime bene quel sentimento di quando ti alzi la mattina e ti stiracchi pronto per una nuova giornata, o quando canticchi in giro per casa motivetti non troppo impegnati... un giorno in cui sei felice di quello che hai e di quello che sei, felice di essere libero, di avere sogni che nessun altro può vedere...

giovedì 23 agosto 2007

Il paradosso

Quale assurdo paradosso si svolge nella vita; sembra esserne sostanzialmente intrisa ella stessa, e sottostare inerme alle strane leggi di questa nuova e atipica metafisica così diversa da quelle che sono le espressioni più manifeste della mondana quotidianità. Ed è così che scavando sempre più a fondo, il pensiero si eleva sempre più in alto, per vedere da una nuova prospettiva il mondo nelle sue reali proporzioni, in un moto che sembra contraddire le ferree leggi della natura a noi ormai così familiari…

martedì 14 agosto 2007

Male?

Dopo la tempesta il sole fa di nuovo capolino tra le nubi ancora grigie, un tempo cariche di tuoni, grandine e fulmini spaventosi e fragorosi. Avevi provato ogni strategia, eri stato attento ad ogni dettaglio, ma ti sei scontrato contro una muraglia troppo solida e compatta; la battaglia sembra lontana dalla tua portata, ma non ti puoi arrendere. Quando allora ti accorgi di non poter vincere con le tue sole forze, ecco che interviene qualcun altro; lo guardi agire con stupore, come se fosse uno sconosciuto, come se stessi vedendo tutto ciò per la prima volta. Uno sguardo attento e ti rendi conto che non è un estraneo… è lui che ha lenito le tue ferite fino ad ora, lui che ti rincuorava negli inutili affanni in cui ti stavi lanciando, lui ti rassicurava davanti al nemico… e ti accorgi di una presenza costante; ben poca cosa sono le nuvole, se si considera il sole dietro di loro… che sbuca ogni tanto inaspettatamente quasi a dire: “Coraggio, abbi fiducia, lo sai che sono sempre qui…”
E il rombo dei tuoni affievolisce; già si percepisce la pace e la serenità di una nuova giornata accarezzata dolcemente dai raggi del sole, cullata dal suo calore, rinfrancata da quella fresca brezza che ha spinto via la tempesta…

venerdì 3 agosto 2007

Male

Strano come il male e il dolore abbiano un apparenza ingannevole: da lontano sembrano delle entità dignitose, che richiedono il coraggio dei forti, i quali nel confronto escono vittoriosi: dei veri eroi, che combattono contro il male. Chi di noi non ha mai sognato di essere tra questa schiera di trionfanti paladini? Sprezzanti del pericolo, resistenti al dolore fisico, impavidi di fronte alla minaccia di morte, fieri e resistenti anche nella prova morale…
Tu che dall’altra parte dello schermo stai scrutando queste parole con fare dubbioso, non puoi negare di essere stato anche tu, almeno una volta, un valoroso cavaliere del bene senza macchia e senza paura in uno dei tuoi sogni più audaci…
Poi un bel giorno quel male ti arriva addosso veramente, basta la morte di una persona conosciuta, o rimanere inguaiati a causa di un gesto stupido, è sufficiente il passo falso di un amico, o una questione assurda che ti arriva addosso senza nessun motivo apparente. E spariscono tutti i valorosi guerrieri e gli eroi e ti ritrovi davanti al nulla, davanti ad un qualcosa di sconosciuto che sempre avevi sottovalutato, davanti ad una “cosa” che non sai nemmeno bene come definire, ma che si porta appresso solo tanto freddo; ha perso tutta la sua promessa di gloria, e ora lo vedi per quello che è: non ha più quella parvenza di fierezza, non ha decoro né onore… è brutto! Riscopriamo quella parolina ingenua tanto usata da bambini, e insieme quell’emozione primordiale che ci portiamo dietro; sì lo avevamo già capito come funzionava, ma abbiamo preferito indorare la pillola con qualche bel film epico, ora ecco che riaffiora: è brutto! È male! È pesante ma ti crea un senso di vuoto dentro, è insipido eppure lascia l’amaro in bocca; è reale, forse troppo, invece un senso di incredula irrealtà lo avvolge…
E dove sono finiti gli eroi? Sono stati i primi a darsela a gambe e ti hanno lasciato lì da solo, senza scudo né armatura, niente spada, nemmeno una freccia nella faretra… Sei solo tu…ti guardi attorno, non puoi scappare, non c’è alcun luogo ove nascondersi, sai che sul tuo avversario non hai nessun potere e allora cosa fare? Arrendersi e soccombere? Giammai! Ma come lottare contro questo nemico? Con quali armi? Tutt’a un tratto ogni strategia che ci viene in mente sembra inadeguata…
Chi può vincerlo? E come?

mercoledì 1 agosto 2007

Silenzio!

Il silenzio… sembra indicare una condizione ben specifica questa parola: l’assenza di suoni, di parole, eppure in queste tre sillabe è nascosto qualcosa di molto più complesso…
Ci sono diversi tipi di silenzio; così tanti che è quasi sbagliato chiamarli tutti con un solo termine: c’è il silenzio dell’interrogato all’esame: quando nella testa hai il vuoto e non riesci a pensare assolutamente a nulla (ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale); il silenzio dei passeggeri della metropolitana, che sembrano essere in stand-by, e non è del tutto vero che ognuno sta pensando agli affari propri, spesso non si sta pensando per niente. Il silenzio di un amico che ti consola e che sa che la sua presenza in quel momento vale più di 1000 parole; il silenzio di quando ti metti a meditare, e rimugini idee per ore, tanto che nella tua testa c’è di tutto tranne che silenzio; il silenzio di fine giornata quando nel letto ascolti il ronzio delle terminazioni nervose simile a quello di una radio a volume bassissimo non sintonizzata, e ascolti il proverbiale “suono del silenzio”mentre aspetti di addormentarti. Il silenzio di due innamorati che comunicano col cuore e non più con le parole; è un silenzio caldo e accogliente, di intesa. Il silenzio nell’adorazione, che è ascolto , svuotamento di se, in vista di un incontro… E il silenzio di quell’incontro: un silenzio che può diventare tanto denso e reale da poterlo quasi toccare; è il silenzio dell’incontro con Dio; un Dio silenzioso, che però non tace. Un Dio che ad una prima analisi superficiale sembra quasi non esserci… ma che si manifesta in tutta la sua divinità proprio in quel silenzio…

lunedì 23 luglio 2007

Mettiti nei suoi panni…

Stavo ragionando su questa affermazione molto di moda… quando si vuole capire cosa vive una persona, si dice di mettersi nei suoi panni; di immaginarsi cioè nella sua stessa situazione… ma quando affermiamo questo, rischiamo di perdere un passaggio!
Ci mettiamo nei panni di qualcuno, entriamo cioè nella sua vita, ma con le nostre esperienze personali, con la nostra personalità, con le nostre emozioni e col nostro modo di vedere il mondo. Ecco l’errore più grande, mettiamo noi stessi nei suoi panni e in aggiunta al fatto che dell’altro non capiamo proprio niente,le nostre affermazioni e le nostre accuse a posteriori hanno quello sgradevole sapore di presunzione, proprio perché siamo convinti di essere stati nei suoi panni…
Spesso sentiamo dire: “Ah! Se io fossi in lui farei…”, “Se fosse successo a me avrei agito così…”, “Io gli direi…”
E così, al posto di capirlo, ci dimentichiamo dell’altro, egoisti come al solito!
Mettersi nei panni di un altro non basta: bisogna andare più in profondità! Pensare a come lui vive questa situazione, cosa prova lui in determinate circostanze, come le percepisce...per capirlo davvero, dobbiamo stare in punta di piedi… e metterci nel suo cuore…

sabato 14 luglio 2007

Soli con "noi stessi"

Andrea ha detto...
"E invece con solitudine io penso a chi la cerca: a chi è capace di colpo di lasciare perdere la propria vita per ritrovarla sotto un'altra luce. Penso ad esempio ai pellegrini (Santiago...) che lasciano parenti, amici alla (ri)scoperta di se stessi e della Fede. "


Sapevo/speravo uscisse il tema della solitudine per scelta… Ebbene sì, c’è un altro tipo di solitudine, è quella sana, utile e spesso necessaria! Molti non ne sono capaci, si sentono soli anche a stare per un attimo lontani dal fragore quotidiano, forse non riescono ad apprezzare la compagnia di se stessi… Credo che questa solitudine, intesa come compagnia di se, sia da ricercare ogni tanto: come fate a conoscere una persona? Passate del tempo da soli con lei, in intimità no? E per conoscere qualcuno in profondità? C’è bisogno di stare molto tempo insieme, ascoltarla nel profondo, carpire tutte le sue paure, e le sue emozioni…
Con noi stessi la questione non cambia: vuoi conoscerti fino in fondo? Indaga in te stesso; non accettare risposte superficiali, non accontentarti delle scuse e delle apparenze, delle risposte di convenienza che sicuramente tenterai di darti… cerca le cose che tieni nascoste nel fondo dell’anima, in cassetti a doppio fondo, magari lucchettati da barriere protettive, che ti eri nascosto da solo, per ingannarti, e c’eri anche riuscito molto bene! Cose che ti spaventano, dalle quali hai tentato di proteggerti, cose che tieni strette perché preziosissime, lucenti, di cui ti prendi cura, avvolgendole in morbidi panni per proteggerle, e che non lasci alla mercè del mondo perché sono troppo importanti per te, ma alle quali puoi tornare quando vuoi, perché ti appartengono.
Noi crediamo di conoscerci bene… la realtà è che stare con noi stessi ci spaventa perché siamo degli estranei, temiamo di poterci fare del male, di ferirci, di disilluderci, di scoprirci diversi dall’immagine di noi che ci eravamo costruiti, e allora fuggiamo, rimandiamo l’incontro ad un’altra volta, che sarà sicuramente più favorevole… dimenticandoci di “noi stessi” che sicuramente arriverà a scombinare la nostra esistenza quando meno ce lo aspettiamo, a metterci in discussione quando non lo vogliamo, a mandare in crisi il nostro mondo di tolla grattando la sua sottile placcatura dorata…

giovedì 12 luglio 2007

Solitudine

Solo. Sì, questa è la parola chiave, la più brutta parola del vocabolario. Delitto, in confronto, è uno zuccherino, e inferno non è che uno scialbo sinonimo…
Stephen King

La solitudine può diventare un inferno… L’inferno è solitudine, mancanza di relazione…
Ci sono persone che rimangono sole, non per scelta, non per qualche motivo trascendentale, semplicemente sono sole. Perché non siamo capaci di stare loro accanto? In effetti, il passo tra quell’inferno e il paradiso, è molto breve… basta una parola, un gesto, una generosa amicizia offerta gratuitamente nel momento in cui l’altro vive la difficoltà, ed è già paradiso… per entrambi!

martedì 3 luglio 2007

Ho visto cose… Che voi umani… non potete neanche immaginare!!!

Sono stata in un mondo dove la gente vive insieme, dove tutti si sentono a CASA; un posto in cui ciascuno può manifestarsi per quello che è, senza timore del giudizio degli altri, dove le stranezze di ognuno diventano simpatiche particolarità che lo rendono unico, speciale; ho visto i grandi servire i più piccoli e prendersene cura, con amore, per aiutarli a crescere. Ho visto un mondo dove si condividono le gioie, ma anche i dolori, dove si è capaci di farsi vicino all’altro e sussurrargli parole di conforto abbracciandolo forte per tirargli su il morale; ho visto gesti d’amore fatti in silenzio, ma non passati inosservati. È un posto dove si ragiona profondamente sui temi importanti della vita, si prega, con la naturalezza di chi ha familiarità con Dio: sembra sempre di essere Uno in più. È un mondo dove c’è sempre la possibilità di dimostrare la propria amicizia e le occasioni si colgono al volo. La gente si aggira per casa con lumache e insetti racchiusi nei pugni per osservare la loro bellezza; ci sono persone che ballano e cantano a squarciagola mentre fanno i lavori di casa; ridono spensierate tutto il giorno, la notte sono capaci di addormentarsi con le torce accese mentre si raccontano storie alle quali nessuno crede.
Non hanno paura di rendersi vulnerabili manifestando i loro sentimenti e dicono schiettamente quello che pensano.
In questo mondo la cosa più spaventosa è la mitologica figura di uno spietato falegname; frutto della fantasia; una paura dalla quale uscire ogni volta che ce ne fosse bisogno, solamente richiamando la razionalità, e nella quale ricadere per gioco la sera per ridere in compagnia, per farsi venire il batticuore, per chiedere agli animatori il permesso di dormire tutti nella stessa camera.
È un luogo non esente dagli sbagli, dai pianti, dalle offese, ma dove la gente è capace di chiedere scusa… e di perdonare subito, di ricominciare da capo, amici più di prima.

Ho visto la semplicità in persona, l’ho guardata nei suoi occhi profondi e ne ho assaporato la dolcezza; ho toccato con mano l’amicizia e mi ha riempita di gioia; ho provato la sincerità dell’amore gratuito e per un attimo ho intuito il progetto di Dio per l’uomo.

Grazie a tutti ragazzi!!!!

giovedì 21 giugno 2007

Un vaso di creta

Marco ha detto:
"Ho sempre pensato potesse esserci un tempo per cambiare, ma la realtà è che non si cambia...."

Sono contenta che hai ricominciato a commentare anche su questo blog... finalmente qualche nuova provocazione!
Io credo che ci sia un tempo per cambiare, credo che sia molto lungo ed impegnativo come processo, ma non impossibile!!!
Bisogna decidere per cambiare; spesso non è spontaneo, e credo che già questo punto sia una delle cause del fatto che poca gente che riesce a farlo: generalmente noi andiamo piuttosto bene a noi stessi…
Poi richiede tutta la nostra volontà, tutta la nostra serietà, e tutto il nostro impegno.
Credo che la parola giusta sia perseveranza: mentre ti incammini ti accorgi che il tuo difetto è più grande e radicato di quanto tu pensassi, a questo punto puoi arrenderti e pensare: “cosa ci vuoi fare? Io sono fatto così, non posso cambiare…” oppure iniziare a rimboccarti le maniche e lavorare piano piano, senza sosta; l’immagine che mi viene in mente e che può rendere meglio l’idea di questo cambiamento è il vaso d’argilla!
Bisogna cercare di mantenere sempre noi stessi disponibili al cambiamento; a metterci in discussione, a lavorare su noi stessi; ad essere duttili come la creta umida, continuamente bagnata dall’acqua dell’umiltà. Talvolta capita che qualche vaso si senta pronto, finito e perfetto, e si lasci asciugare. A mano a mano che si indurisce è sempre più difficile per lui modificare la sua forma, fino a quando diventerà completamente secco, arido, e sarà impossibile plasmarlo di nuovo! Potrà capitare che una mano piuttosto rigida e forte, magari una mano amica, cerchi di raddrizzare qualche imperfezione che nota in lui, ma tutto quello che riuscirà ad ottenere, al massimo, sarà la sua rottura o la rottura del loro rapporto… C’è allora da disperare? Neanche per idea, perché quel vaso è secco, ma non cotto! Occorre inumidire di nuovo quella creta, un poco alla volta, con amore, circondandola delicatamente di un panno bagnato perché possa assorbirne acqua e possa così tornare malleabile.
Nessuno di noi è un vaso cotto… la cottura è irreversibile, l’uomo ha sempre la possibilità di cambiare! E già che la metafora mi sembra abbastanza ricca… volevo farti notare che il vaso secco… è quello più fragile… a discapito della sua solida apparenza!

venerdì 15 giugno 2007

1 Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.

2 C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
3 Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
4 Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
5 Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
6 Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
7 Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
8 Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace (Qo 3,2-8).

Non ho potuto far a meno di notare che siamo tanti a fare revisioni in questo momento; quasi il tempo fosse favorevole; ognuno con i suoi esiti… e mi è venuto in mente questo passo che tante volte mi è stato ricordato: ogni volta che volevo che le cose andassero a modo mio, ogni volta che pretendevo di agire senza tener conto del "tempo", ogni volta che ero stupita da ciò che mi circondava:
quando era tempo che mi venisse ricordato…

domenica 10 giugno 2007

Ritorno al futuro...

Al ritorno dall’università, in stazione regalavano piccole lattine di Coca cola come assaggi, esattamente come un anno fa più o meno in questo periodo; salendo le scale mobili poi ho notato il manifesto di un film: il seguito di uno uscito circa un anno fa (con una locandina molto simile tra l’altro…) e sono stata assalita da un deja vu. Fin qui tutto normale, ma sulla scia di questa sensazione , mi è giunto uno dei miei soliti deliri...

Ho incominciato ad immaginare di trovarmi di nuovo nel giugno 2006; niente di eccezionale; solo io, un anno fa, come se per un anno fossi stata catapultata in un mondo parallelo dove ho vissuto 365 giorni per poi tornare da dove ero partita, ma non in un mondo alternativo… Sempre questo, solo con un anno di differenza.
E ho sempre pensato di non avere fantasia…comunque: come se non avessi abbastanza cose a cui pensare senza questi strambi grilli per la testa, ho incominciato ad immaginare la mia vita togliendo quest’ultimo anno… ci avete mai provato? Senza richiamare i vari eventi alla memoria etichettandoli come “positivo” o “negativo”, ma semplicemente rivivendo in un attimo tutte le mie esperienze, le mie avventure, le mie emozioni; tutto insomma!
E se d’un tratto veramente quest’anno venisse cancellato? Come nei migliori libri fantasy; se fosse stato solo un sogno? Uno sbirciare in un mio possibile futuro non ancora realizzato? Come Alice nel paese delle meraviglie, che si risveglia dopo aver vissuto la sua mirabolante avventura, o i ragazzi delle cronache di Narnia che escono dall’armadio di nuovo bambini, dopo aver passato lunghi anni in quel regno fantastico?
Mi chiederete perché mai dovrebbe venirmi in mente una cosa del genere, beh, non chiedetelo a me, sono la persona meno adatta a rispondervi, ma non posso far a meno di domandarmi: togliendo quest’ultimo anno della mia vita… un ventesimo della mia vita: il 5% della mia vita… che percentuale di me eliminerei? Quanto della mia Vita?

Vi rimando la domanda, se non la ritenete una richiesta troppo assurda e balzana… Pensate a quanto ha rappresentato per voi quest’ultimo anno! Avreste mai immaginato di fare quello che avete fatto? Di essere arrivati dove siete ora?
Fermatevi un minuto... solo per prendere un po' di fiato prima di ripartire... giratevi indietro per un attimo… quel tanto che basta per ripercorrere con lo sguardo la strada appena percorsa e gustarne la linearità come di una storia ben costruita e ben narrata; solo che questa volta è reale, e siete voi i protagonisti:
Questa è la vostra storia!!!!

giovedì 7 giugno 2007

Le mie foto

Comunicazione di servizio: è tornato il blog di msn... (meglio tardi che mai...) lo userò come archivio di foto; se vi va, fatevi un giro e magari mi firmate il guestbook o mi lasciate un commento sulle foto che vi piacciono di più.
CIAO A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 6 giugno 2007

Heaven for everyone

This could be heaven..................................................................Questo potrebbe essere il paradiso
This could be heaven...............................................................Questo potrebbe essere il paradiso
This could be heaven for everyone....................................Questo potrebbe essere paradiso per tutti
In these days of cool reflection...........................................In questi giorni di fredde riflessioni
You come to me and everything seems alright........................tu vieni da me e tutto sembra essere a posto
In these days of cold affections.....................................In questi giorni di gelidi affetti
You sit by me - and everything's fine............................ti siedi accanto a me e tutto è bello


This could be heave for everyone..........................................Questo potrebbe essere il paradiso per tutti
This world could be fed..............................................................Questo mondo potrebbe essere sfamato

this world could be fun...........................................................Questo mondo potrebbe essere divertente
This could be heaven for everyone.......................................Questo potrebbe essere il paradiso per tutti
This world could be free ..............................................................Questo mondo potrebbe essere libero

this world could be one................................................................Questo mondo potrebbe essere uno

In this world of cool deception.............................................In questo mondo di freddi inganni
Just your smile can smooth my ride................................Solo il tuo sorriso può confortare il mio viaggio
These troubled days of cruel rejection, hmm..................... questi giorni tormentati da crudeli rifiuti
You come to me, soothe my troubled mind...................tu vieni da me, conforti i miei turbamenti

This could be heave for everyone..........................................Questo potrebbe essere il paradiso per tutti This world could be fed..............................................................Questo mondo potrebbe essere sfamato
this world could be fun...........................................................Questo mondo potrebbe essere divertente This could be heaven for everyone.......................................Questo potrebbe essere il paradiso per tutti This world could be free ..............................................................Questo mondo potrebbe essere libero
this world could be one................................................................Questo mondo potrebbe essere uno


We should bring love to our daughters and sons...........Dovremmo portare amore alle nostre figlie e ai nostri figli
Love, love, love, ..............................................................................Amore, amore, amore, amore
this could be heaven for everyone...............................................Questo potrebbe essere il paradiso per tutti
You know that....................................................................................
...lo sai che
This could be heave for everyone................................................Questo potrebbe essere paradiso per tutti
This could be heave for everyone................................................Questo potrebbe essere paradiso per tutti

Listen - what people do to other souls......................Ascolta - quello che gli uomini fanno alle altre anime,
They take their lives - destroy their goals...............prendono la loro vite, distruggono i loro obiettivi,
Their basic pride and dignity.........................Il loro orgoglio e la loro dignità,
Is stripped and torn and shown no pity...................vengono strappati e lacerati senza alcuna pietà.
When this should be heaven for everyone....................Mentre questo potrebbe essere il paradiso per tutti



Words and music by Roger Taylor

Forse è solo utopia, un trastullo della mente che desidera che tutti abbiano la possibilità di stare bene; so che in questo mondo non è possibile perchè sono realista, ma nel profondo del cuore abita un desiderio, una speranza... This world should be heaven for everyone!!!!!

domenica 3 giugno 2007

Test



Ho trovato questo test mentre nuotavo nel web... esprime la filosofia di Charles Schultz (il creatore di Snoopy); mi è sembrato molto carino e ho voluto riproporlo. Provate a rispondere, poi mi dite!


1- nome delle 5 persone più ricche del mondo:____________________
2- nome degli ultimi 5 vincitori della formula uno:_________________
3- nome delle ultime 5 vincitrici di miss Italia:____________________
4- nome di 10 vincitori del premio Nobel o Pulitzer:________________
5- nome di 10 primi assoluti di Oscar come miglior attore:_______________
6- nome di 5 detentori di record mondiali:________________________
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Com'è andato?

il punto è che nessuno si ricorda dei famosi di ieri; non perché siano detentori di successi di seconda mano. Sono i migliori nel loro campo. Ma gli applausi muoiono. I premi si offuscano. I successi si dimenticano. Elogi e certificati vengono seppelliti con i loro proprietari.

Qui c’è un altro quiz; vediamo come ve la cavate questa volta…

1- pensate al nome di tre insegnanti che vi hanno aiutato nel vostro viaggio attraverso gli studi scolastici:__________________
2- nome di tre amici che vi sono stati vicini in un momento di difficoltà:_______
3- nome di 5 persone che vi hanno detto qualcosa di importante:_________
4- Pensate a qualche persona che vi abbia fatto sentire apprezzati e speciali:______
5- Pensate a 5 persone con le quali vi piace trascorrere del tempo:_________
6- Pensate a tre persone molto importanti nella vostra vita:____________
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Più facile?

La lezione: le persone che fanno la differenza nella nostra vita, non sono le più premiate, le più ricche, le più dotate… Sono quelle che ci vogliono bene!

"Don't worry about the world coming to an end today. It's already tomorrow in Australia."
“Non preoccuparti se il mondo stia giungendo alla fine oggi. In Australia è già domani.”(Charles Schultz)

venerdì 1 giugno 2007

La Cura

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.
.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale
ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.

Ho sentito questa canzone in un concerto dei 619 e mi è piaciuta molto (odio invece la versione originale di Battiato);e sono stata rapita da un attimo di puro romanticismo; io…. Mi immaginate?
Ogni ragazza sulla faccia della terra vorrebbe sentirsi dire queste parole, e vedere mantenute queste promesse, è un testo davvero stupendo!

Istruzioni per l’uso:
Per Donne:
1- ascoltare la versione bella di questa canzone (se vi piace Battiato potete sentire anche la sua…)
2- chiudere gli occhi e sentire il vostro lui che ve la canta (o il lui dei vostri sogni se ne siete sprovviste o se il vostro lui è particolarmente stonato…)
3- sospirare ripetutamente fino a quando verrete riportate violentemente sulla terra dall’ennesimo avvenimento terreno che accadrà inevitabilmente in modo troppo repentino accanto a voi (di solito causato da un uomo che non era entrato con voi nel vostro stato di trance-romantica…)
Per Uomini:
1- smettere di guardare le vostre vicine in preda a deliri romantici con quell’aria di compatimento
2- incominciare a prendere sul serio l’idea di cantarla alla vostra bella (o come minimo di farle avere il testo se siete stonati come le campane…)

giovedì 31 maggio 2007

Ormai che ho imparato a Sognare, non smetterò!!!!

“Ho imparato a sognare,
quando inizi a scoprire
che ogni sogno ti porta più in là
cavalcando aquiloni,
oltre muri e confini
ho imparato a sognare da là…” (Negrita)

C'è un sogno che non si ferma ad un vago desiderio di cambiamento, alla percezione di qualcosa che non va, soffocata sul nascere...È scorgere un’altra dimensione; è andare sempre un po’più in là: oltre muri e confini. È volare alto, oltre le nuvole grigie che sembrano avvolgere ogni cosa, e riempirsi i polmoni di quell’aria fresca e limpida che sembra veramente appartenere solo e soltanto ad un sogno… ma di una cosa sono sicura:
Ormai che ho imparato a Sognare… non smetterò!!!!!

L'uomo sogna di volare...

L'uomo sogna di volare...
Il testo di questa canzone dei Negrita mi ha fornito molti spunti di riflessione; erano idee che mi roteavano in testa già da un po’, finalmente ho trovato l’occasione di esprimerle; spero vi siano utili per pensare!

L'uomo sogna di volare...
Guardare dall'alto,
planare sul mare
Che si trovi su un aereo
o in un grande appartamento
sui gradini di una chiesa
nella favela di Candeal
L'uomo sogna di volare
E scrive sui muri
noi siamo tutti uguali
ma prega nel buio:
la sorte del più debole...

NON TOCCHI MAI A ME
COME DIVENTA FACILE
VOLTARSI E NON GUARDARE
COME DIVENTA FACILE
PENSARE NON E' COLPA MIA
COME DIVENTA FACILE
MA TUTTO QUELLO
CHE PUO' DIRE UN UOMO E'...

L'uomo sogna di volare...
Guardare dall'alto,
planare sul mare
L'uomo ha voglia di cambiare
Ma non sa più come fare
L'uomo ha voglia di cambiare
Ma non sa più cosa fare
L'uomo sogna di volare

E allora...
Partenza, decollo,
non c'e' nessun controllo
Di scatto riparto,
Ci sono cose che volevo...
ma non ti ho detto mai

COME DIVENTA FACILE
VOLTARSI E NON GUARDARE
COME DIVENTA FACILE
PENSARE NON E' COLPA MIA
COME DIVENTA FACILE
MA TUTTO QUELLO
CHE PUO' DIRE VERAMENTE UN UOMO E'...
NON FATE COME ME
NON FATE COME ME

È proprio vero: l’uomo sogna di volare alto; di volare libero, ma troppo spesso rimane invischiato nella sua indifferenza come un gabbiano in una macchia di petrolio, e pian piano viene soffocato nella sua passività e perde la voglia di lottare; perde il desiderio di fare della propria vita qualcosa di speciale, si adatta alla quotidianità, alle abitudini, si convince che niente può cambiare, che nulla è alla sua portata se non una sciatta normalità che altro non è se non una grigia e insipida imitazione della vita vera.
"L’uomo ha voglia di cambiare ma non sa più come fare"; come se si fosse dimenticato di essere il protagonista della propria vita, come se non si rendesse conto che può prenderla tra le mani per giocarla fino in fondo; si lascia andare avanti, come per inerzia, trascinato dalle correnti della moda, dalle ingannevoli promesse di felicità che il mondo propone; e lascia che la vita gli passi davanti senza decidere di viverla!
E perdendo di vista se stesso perde di vista gli altri: scrive sui muri “siamo tutti uguali” ma in fondo sa che non è così, e al posto di lottare con le sue forze perché questo avvenga, prega nel buio: “la sorte del più debole non tocchi mai a me”. Diventa allora facile passare all’indifferenza: “voltarsi e non guardare”, far tacere i guizzi di coscienza, che tentano di ravvivare quel fuoco nell’anima, limitandosi a dire “non è colpa mia”. Ma così facendo giungerà ad un punto della sua vita in cui capirà di aver sprecato la più grande occasione data all’uomo…Vivere! E l’unica cosa che potrà dire è “non fate come me”…

Tix-Tix
Il problema è che molti non vivono la propria vita, ma sopravvivono ad essa. Si lasciano vivere. Non prendono in mano con decisione e responsabilità la propria esistenza e si lasciano condizionare da chi hanno intorno. Abbiamo bisogno per essere pienamente noi stessi di costruirci una profonda libertà interiore nella quale scrollarci di dosso tutti i condizionameni che vengono dall'esterno per deciderci e affrontare ogni situazione "non per sentito dire", ma con la consapevolenza di scelte responsabili. Questo mondo è falso... ci parla di libertà ogni giorno e ogni giorno ci blinda con condizionamenti che appiattiscono la nostra vita. Ci vuole una buona lotta interiore e poi si può essere pronti ad affrontare quello che ci circonda senza aver paura.

mercoledì 30 maggio 2007

Erich Fromm –L’arte di amare- ****

Questo libro di Fromm sottolinea come l’amore sia un arte da imparare con dedizione, pazienza e passione, e non una caratteristica innata che si può improvvisare senza pensarci su troppo; il rischio? Scambiare per amore una nostra mancanza d’affetto o una mera manifestazione del nostro egoismo…

martedì 29 maggio 2007

L’algebra del Bene

Ho notato una curiosa differenza: quando si condivide un dolore con qualcuno, la sofferenza si divide così che il carico per chi è in difficoltà si alleggerisce (sembra logico: dividendo ognuno ha una parte più piccola dell’intero); invece quando si condivide una gioia, beh, questa non diminuisce in chi l’ha provata, ma anzi si moltiplica anche negli altri!
è L’algebra classica con il Bene non funziona!!!!!!!*

* riflessione partorita durante un’ora di meccanica quantistica… (non chiedetevi/mi il perché…).

COMMENTI:

Marco
Come direbbe caracciolo "ci fa senso"! Specialmente la meccanica quantistica....

Tix-Tix
Secondo il catechismo dei giovani, l'amore quando si divide si moltiplica... altra algebra non quantistica!

venerdì 25 maggio 2007

On the Turning Away

On the turning away.....................................Sul distogliersi
From the pale and downtrodden ...................Dai deboli e oppressi
And the words they say ..............................E le parole che dicono
Which we won't understand .........................Che noi non vogliamo capire
"Don't accept that what's happening ............"Non accettare che quello che accade
Is just a case of others' suffering ..................Sia solo causa della sofferenza di altri
Or you'll find that you're joining in .................O scoprirai che sei unito
The turning away".......................................A chi si distoglie"

It's a sin that somehow...............................È un peccato che in qualche modo
Light is changing to shadow........................La luce si trasformi in ombra
And casting it's shroud ..............................E proietti il suo velo
Over all we have known .............................Su tutto quanto abbiamo conosciuto
Unaware how the ranks have grown..........Inconsapevoli di come si sviluppano i ranghi
Driven on by a heart of stone.......................Guidati da un cuore di pietra
We could find that we're all alone.................Potremmo scoprire che siamo del tutto soli
In the dream of the proud.............................Nel sogno dell’orgoglio

On the wings of the night..............................Sulle ali della notte
As the daytime is stirring..............................Mentre si risveglia il giorno
Where the speechless unite.........................Dove coloro che tacciono
In a silent accord..........................................Sono uniti in accordo silenzioso
Using words you will find are strange..............Usando parole che troverete strane
And mesmerised as they light the flame..........E ipnotiche come la luce della fiamma
Feel the new wind of change..........................Sentono il nuovo vento del cambiamento
On the wings of the night...............................Sulle ali della notte

No more turning away................................Non più distogliersi

From the weak and the weary...................Da chi è debole e esausto
No more turning away...............................Non più distogliersi
From the coldness inside..........................Dal gelo interiore
Just a world that we all must share.........Un solo mondo che tutti dovremmo condividere
It's not enough just to stand and stare..........Non basta stare a guardare
Is it only a dream that there'll be.................È solo un sogno che si possa
No more turning away?............................. Non più distogliersi?
Pink Floyd

Bellissima questa canzone, ebbene ne ho scoperto anche il testo. Non credo ci sia bisogno di commenti, parla da sola! E mi pare dica un sacco di verità... NO MORE TURNING AWAY!!

NB: ho messo anche la traduzione per i non poliglotti...

Al negozio dei bambini…

Quando avevo tre anni ho incominciato a desiderare una sorellina; la mamma mi diceva di aspettare che sarebbe arrivata, ma io la volevo subito ed ero convinta che bastasse andare a sceglierla al supermercato dei bambini e portarla a casa. Così nell’attesa ho chiamato la mia bambola preferita “la mia sorellina” ed era così che desideravo quella vera: che mi desse sempre ragione, che giocasse con me quando io lo volevo…
Avevo tre anni…
Leggendo Newton di aprile mi sono imbattuta in un servizio intitolato: “Un figlio OGM?” all’interno pensavo di trovare un dibattito sulla correttezza o meno delle selezioni genetiche effettuate sugli embrioni, e invece messa in un angolo l’etica, ecco un articolo che spiega i passi “avanti” della scienza verso la possibilità di scegliere le caratteristiche somatiche, fisiche, psicologiche ed intellettuali dei figli. Un articolo nel quale diversi scienziati rispondono a domande tipo: “Possiamo creare bimbi perfetti?”, “Si può scegliere il sesso?”, “Sportivo e con gli occhi azzurri?”, “Intelligente e con il carattere forte?”… Come ci si possono porre domande simili?
Una volta si diceva: “ogni scarrafone è bell’ a mamm’ soja” ; adesso pare che per essere belli anche per mamma bisogna essere perfetti; com’è possibile? Pensate a delle persone a cui volete bene… le cambiereste? E state attenti che per “le cambiereste” non intendo con una plastica o con una cura dimagrante o con un corso in palestra o uno di autocontrollo… ma intendo chiedere: le cambiereste se ciò volesse dire cambiare tutta la loro persona? (se volete loro davvero bene credo mi rispondereste di no…). Eppure se fosse possibile scegliere gli embrioni la maggior parte di loro non esisterebbe: quanti amici avete che assomigliano a Brad Pitt, sono assi dello sport, famosi scrittori o premi nobel? Una domanda sorge spontanea verso i genitori interessati ad avere un figlio perfetto: voi vi sareste scelti?
Per fortuna la scienza non è ancora in grado di isolare i geni responsabili delle caratteristiche fisiche, somatiche, o psichiche; anche questa volta la natura ha attutito la nostra brama di onnipotenza, ma se fosse possibile? Vivremmo in un mondo di individui tutti uguali, belli, intelligenti etc etc…
Questo è il mondo che sognava Hitler… Io non voglio vivere in un mondo così; inorridisco solo al pensiero!
Torniamo a me…
Passa un anno, due, e la sorellina non arriva; intanto non credo più che i bambini si scelgano al supermercato ma sono convinta che li regali Gesù, allora inizio a chiederla a Lui; non volevo che avesse niente di particolare: mi bastava fosse una sorellina (ma con Lui ero d’accordo che andava bene anche un fratellino…); poi finalmente quando avevo 5 anni la mamma e il papà mi dicono che la sorellina è nella pancia della mamma, che è ancora piccola come un fagiolino ma che crescerà presto. Passo 9 mesi a immaginarla, scegliere il suo nome, sognare ad occhi aperti in un futuro in cui giochiamo assieme, condividiamo la stanza; intanto la pancia della mamma cresce e io fantastico su come sarà quando uscirà da la dentro: sarà coi capelli scuri? Con gli occhi verdi? E quando saremo grandi assieme? Sarà un’artista? Una scienziata? Una dottoressa? O magari una famosa atleta?
Adesso ha 14 anni; non è Angelina Jolie, non è Rita Levi Montalcini né Margherita Hack (per fortuna aggiungo io…), non è Cristina Chiabotto né Maurizia Cacciatori (che peccato direbbe lei…): è la mia sorellina; quella che mi ha regalato Gesù dopo che l’ho tartassato di richieste per quasi un anno… L’ha scelta Lui per me; è stata una sorpresa, un regalo per me e per i miei genitori!
L’avremmo scelta se avessimo potuto vedere le sue caratteristiche quando era un “fagiolino”? Non ci voglio nemmeno pensare! Lei è lei, io sono io e tu sei tu perché qualcuno ti ha voluto così; perché sei nato dall’amore dei tuoi genitori, che ti hanno accettato a scatola chiusa, senza porre condizioni sulle tue qualità. Le tue caratteristiche, i tuoi pregi e i tuoi difetti ti rendono unico e irripetibile; cosa c’è di più bello e più perfetto di questo?

Giulio Cesare Giacobbe - Alla ricerca delle coccole perdute - ***

Simpatico libretto di psicologia spiccia che tratta le tre personalità del bambino, che ha bisogno che qualcuno gli faccia le coccole; dell'adulto, che si fa le coccole da solo e non ha bisogno di nessuno; del genitore che è capace di fare coccole agli altri. L'autore, analizza le caratteristiche di queste tre personalità che insieme abitano ogni uomo, sottolineando come la mancanza di una (o peggio di due) di queste porti a delle nevrosi.
È importante farsi bambini: umili, giocosi, capaci di chiedere scusa per i propri errori e aiuto in caso di bisogno.
È importante essere adulti e vivere la propria libertà, l’autonomia, e l’indipendenza.
È importante diventare genitori, per imparare ad amare il nostro prossimo.

giovedì 24 maggio 2007

Il pregiudizio

Brutta bestia il pregiudizio; si insinua nei pensieri, si fa spazio nelle idee e finisce per annidarsi nel cuore, invadendolo e facendogli perdere di freschezza e vigore, fa nascere sospetti, fa chiudere in se stessi fa pensare male di tutto e di tutti.
Non è meglio parlare schiettamente con l’altro e confrontarsi con lui? Comunicargli direttamente quello che pensiamo? Dargli la possibilità di migliorarsi se sta sbagliando, spiegarsi se non è stato compreso in modo corretto, etc…
E una volta superato l’imbarazzo e il timore iniziale e aver fatto il primo passo, come descrivere il piacere di scoprire nell’altro un nuovo te stesso che aspettava solo di incontrarti e come parlare della bellezza di scoprire in lui un amico e incominciare subito a collaborare per ciò in cui entrambi crediamo…

Inaugurazione

Stanca, stufa, delusa dal mio spaces di msn riprovo con Google, nella speranza di poter pubblicare di nuovo qualcosa nel web... Questo blog per ora è solo una prova; inizierò scrivendo nuovi post, o quelli che il team di msn ha brillantemente cancellato dal mio vecchio blog ancora accessibile, ma del tutto inutilizzabile...
Invito tutti, conoscenti e non, a commentare numerosi; qualsiasi cosa avete da dire al riguardo dei miei post; anche e soprattutto se non siete d'accordo con me perchè è nel dialogo con chi la pensa diversamente da noi che cresciamo di più!
Saluto nuovamente tutti e vi auguro una buona lettura! ( e conseguente riflessione spero...)
CIAO!!!!!!!