lunedì 18 febbraio 2008

venerdì 8 febbraio 2008

Esserci

La vita è strana
Non è cattiva ma nemmeno buona
Sicuramente conta la fortuna
E un pizzico di abilità
Il manuale
Ha poche pagine ed è scritto male
Non spiega quali procedure usare
Se ci si trova in difficoltà

Così c’è da improvvisare
Stando attenti a premere
I pulsanti giusti e andare
Dritto senza sbattere

Esserci, esser qui
È già un grande risultato
Esserci, esser qui
Senza avere mai barato

Bisogna andare
Senza sapere cosa e come fare
Sperando di riuscire ad imparare
Ogni giorno qualcosa in più
Per non sbagliare
O almeno per provare a limitare
I danni ed evitare il temporale
Fare di necessità virtù

Qualche volta ci si riesce
Qualche volta invece no
L’errore non si capisce
Prima di commetterlo

Esserci, esser qui
È già un grande risultato
Esserci, esser qui
Senza avere mai barato

E ci può stare
Qualcosa sarebbe potuto andare
Diversamente senza qualche errore
Magari ragionandoci un po’
Certe parole
Non dette o dette troppo tardi e male
Azioni che ancora fanno soffrire
E come pietre ci pesano

Si poteva fare meglio
Ma anche peggio di così
E seppur con qualche sbaglio
Noi siamo bravissimi

Esserci, esser qui
È già un grande risultato
Esserci, esser qui
Senza avere mai barato
Esserci, esser qui
È già un grande risultato
Esserci, esser qui
Senza avere mai barato

Ricordo la prima volta che ho ascoltato questa canzone: le sue parole sembravano fatte apposta per me; per me che voglio un libretto con le istruzioni per tutto, che prima di agire cerco di avere tutto sotto controllo, che non accetto di sbagliare, che macino e rimacino rimorsi inutili, che non mi accontento mai di quello che faccio… Ormai è un inno, credo sarebbe utile che me la cantassi un po’ più spesso! Sentirla mi fa venire in mente un’accozzaglia di ricordi, per lo più di quest’estate; traguardi raggiunti, mancati, evitati, ricercati, regalati, tolti… Ma soprattutto mi ricorda che in fin dei conti, l’importante è esserci; essere noi stessi, dare il massimo, crescere…perché in fin dei conti…va già tutto bene così.

lunedì 4 febbraio 2008

Delusione

Il vino che credevi pregiato col passare del tempo al posto di impreziosirsi diventa aceto e puoi assaggiarne l’aspro retrogusto già da ora…
E tutte le tue speranze si infrangono nell’amarezza e nella pacata indifferenza che tu quasi nemmeno distingui, sotto una sottile patina lucente, del valore di uno zircone che credevi diamante.
Davvero è un processo irreversibile? Bisogna arrendersi all’evidenza? Quasi sicuramente mi farò del male, ma voglio scavare in profondità sotto alla superficie con la flebile ma ferma luce della speranza sempre tra le mani; magari scoprirò una gemma ancora più preziosa, oppure solo fredda terra che mi priverà definitivamente di quello che in effetti non ho mai posseduto. Una sola cosa è sicura, ed è l’unica che importa: arriverò alla verità, qualunque essa sia.