domenica 19 aprile 2009

Animale o vegetale?

Sono stata piacevolmente stupita dai bimbi di prima elementare (non è la prima volta, e nemmeno l'ultima credo...); questa volta eravamo alle prese con il compito di scienze nell'ora di doposcuola: c'era una serie di cose (elefante, topo, banana, carota...) e loro dovevano inserirle nella colonna Animali o Vegetali. Fin qui niente di strano e niente di nuovo, anzi, anche quelli un po' meno svegli hanno inserito in modo corretto elefanti, gatti e insalate...

Ad un certo punto una manina alzata richiama la mia attenzione... "Questo non si può fare!" indica col dito il disegno del bambino posto tra le altre immagini... io provo a indirizzarlo: "Secondo te è un animale o un vegetale? Si muove, cresce, corre..." e dall'altra parte un visino indignato mi istruisce: "Non è un animale: è una persona!"... e così gli altri cinque bimbi che sono venuti a fare i compiti l'ora dopo. Può sembrare banale e scontato, ma mi è parso curioso constatare che l'essere umano si percepisca come non appartenente al regno animale; non solo come un animale diverso da tutti gli altri, ma come altro rispetto ad un animale che non è "persona". E tutto questo in modo pressochè istintivo, ancora prima di possedere concetti complicati a riguardo del pensiero, della ragione, della creatività, dell'anima...
Come se fossero da sempre a conoscenza di un "di più"; uno scarto che va ben oltre una differenza di linguaggio e di aspetto fisico.

Magari esagero, ed è solo il riflesso della nostra società che ci fa sentire del tutto alieni alla vita della natura, oppure può trattarsi di una primordiale idea della dignità dell'essere umano, creato ad immagine stessa del Creatore e destinato a non accontentarsi di sopravvivere senza una meta...

mercoledì 8 aprile 2009

Amorevolezza, Ragione, Religione

Lui (6 anni) litiga con gli amici, gli hanno tirato un calcio che forse in fondo si è anche andato a cercare... non è la prima volta che succede oggi pomeriggio; esplode ed esclama:
"Non mi vuole nessuno!"
E piangendo si allontana in un angolo del cortile.
Vado a prenderlo, e poichè mi ha fatta spazientire parecchio oggi (e so che la colpa era anche sua) mentre mi avvicino mi ripeto "Amorevolezza e Ragione" due colonne del sistema preventivo di don Bosco, che condivido appieno (la terza è "Religione" che io avevo scartato per l'occasione perchè temevo di fare moralismi vuoti...). Mi siedo accanto a lui e al posto di sgridarlo e dirgli di tornare a giocare, gli chiedo cosa è successo, perchè sta piangendo... gli offro un fazzoletto e cerco di fargli capire che anche lui ha sbagliato...
Da dietro l'angolo sbuca una faccina curiosa: Lei (6 anni) mi ha seguita nonostante le avessi detto di continuare a giocare con gli altri; si avvicina a Lui, lo guarda negli occhi; e dolce ma risoluta gli dice: "Ti ricordi che oggi ci hanno detto che bisogna perdonare gli altri?" (abbiamo fatto la via crucis organizzata dalle quinte elementari questa mattina...)
L'ho guardata con dolcezza nella sua semplicità, considerandone l'ingenuità, ma con mia sorpresa, Lui si blocca; si soffia il naso, asciuga le lacrime e torna a giocare...
Rimango a bocca aperta...
Lei ha capito il sistema preventivo meglio di me...