lunedì 23 luglio 2007

Mettiti nei suoi panni…

Stavo ragionando su questa affermazione molto di moda… quando si vuole capire cosa vive una persona, si dice di mettersi nei suoi panni; di immaginarsi cioè nella sua stessa situazione… ma quando affermiamo questo, rischiamo di perdere un passaggio!
Ci mettiamo nei panni di qualcuno, entriamo cioè nella sua vita, ma con le nostre esperienze personali, con la nostra personalità, con le nostre emozioni e col nostro modo di vedere il mondo. Ecco l’errore più grande, mettiamo noi stessi nei suoi panni e in aggiunta al fatto che dell’altro non capiamo proprio niente,le nostre affermazioni e le nostre accuse a posteriori hanno quello sgradevole sapore di presunzione, proprio perché siamo convinti di essere stati nei suoi panni…
Spesso sentiamo dire: “Ah! Se io fossi in lui farei…”, “Se fosse successo a me avrei agito così…”, “Io gli direi…”
E così, al posto di capirlo, ci dimentichiamo dell’altro, egoisti come al solito!
Mettersi nei panni di un altro non basta: bisogna andare più in profondità! Pensare a come lui vive questa situazione, cosa prova lui in determinate circostanze, come le percepisce...per capirlo davvero, dobbiamo stare in punta di piedi… e metterci nel suo cuore…

sabato 14 luglio 2007

Soli con "noi stessi"

Andrea ha detto...
"E invece con solitudine io penso a chi la cerca: a chi è capace di colpo di lasciare perdere la propria vita per ritrovarla sotto un'altra luce. Penso ad esempio ai pellegrini (Santiago...) che lasciano parenti, amici alla (ri)scoperta di se stessi e della Fede. "


Sapevo/speravo uscisse il tema della solitudine per scelta… Ebbene sì, c’è un altro tipo di solitudine, è quella sana, utile e spesso necessaria! Molti non ne sono capaci, si sentono soli anche a stare per un attimo lontani dal fragore quotidiano, forse non riescono ad apprezzare la compagnia di se stessi… Credo che questa solitudine, intesa come compagnia di se, sia da ricercare ogni tanto: come fate a conoscere una persona? Passate del tempo da soli con lei, in intimità no? E per conoscere qualcuno in profondità? C’è bisogno di stare molto tempo insieme, ascoltarla nel profondo, carpire tutte le sue paure, e le sue emozioni…
Con noi stessi la questione non cambia: vuoi conoscerti fino in fondo? Indaga in te stesso; non accettare risposte superficiali, non accontentarti delle scuse e delle apparenze, delle risposte di convenienza che sicuramente tenterai di darti… cerca le cose che tieni nascoste nel fondo dell’anima, in cassetti a doppio fondo, magari lucchettati da barriere protettive, che ti eri nascosto da solo, per ingannarti, e c’eri anche riuscito molto bene! Cose che ti spaventano, dalle quali hai tentato di proteggerti, cose che tieni strette perché preziosissime, lucenti, di cui ti prendi cura, avvolgendole in morbidi panni per proteggerle, e che non lasci alla mercè del mondo perché sono troppo importanti per te, ma alle quali puoi tornare quando vuoi, perché ti appartengono.
Noi crediamo di conoscerci bene… la realtà è che stare con noi stessi ci spaventa perché siamo degli estranei, temiamo di poterci fare del male, di ferirci, di disilluderci, di scoprirci diversi dall’immagine di noi che ci eravamo costruiti, e allora fuggiamo, rimandiamo l’incontro ad un’altra volta, che sarà sicuramente più favorevole… dimenticandoci di “noi stessi” che sicuramente arriverà a scombinare la nostra esistenza quando meno ce lo aspettiamo, a metterci in discussione quando non lo vogliamo, a mandare in crisi il nostro mondo di tolla grattando la sua sottile placcatura dorata…

giovedì 12 luglio 2007

Solitudine

Solo. Sì, questa è la parola chiave, la più brutta parola del vocabolario. Delitto, in confronto, è uno zuccherino, e inferno non è che uno scialbo sinonimo…
Stephen King

La solitudine può diventare un inferno… L’inferno è solitudine, mancanza di relazione…
Ci sono persone che rimangono sole, non per scelta, non per qualche motivo trascendentale, semplicemente sono sole. Perché non siamo capaci di stare loro accanto? In effetti, il passo tra quell’inferno e il paradiso, è molto breve… basta una parola, un gesto, una generosa amicizia offerta gratuitamente nel momento in cui l’altro vive la difficoltà, ed è già paradiso… per entrambi!

martedì 3 luglio 2007

Ho visto cose… Che voi umani… non potete neanche immaginare!!!

Sono stata in un mondo dove la gente vive insieme, dove tutti si sentono a CASA; un posto in cui ciascuno può manifestarsi per quello che è, senza timore del giudizio degli altri, dove le stranezze di ognuno diventano simpatiche particolarità che lo rendono unico, speciale; ho visto i grandi servire i più piccoli e prendersene cura, con amore, per aiutarli a crescere. Ho visto un mondo dove si condividono le gioie, ma anche i dolori, dove si è capaci di farsi vicino all’altro e sussurrargli parole di conforto abbracciandolo forte per tirargli su il morale; ho visto gesti d’amore fatti in silenzio, ma non passati inosservati. È un posto dove si ragiona profondamente sui temi importanti della vita, si prega, con la naturalezza di chi ha familiarità con Dio: sembra sempre di essere Uno in più. È un mondo dove c’è sempre la possibilità di dimostrare la propria amicizia e le occasioni si colgono al volo. La gente si aggira per casa con lumache e insetti racchiusi nei pugni per osservare la loro bellezza; ci sono persone che ballano e cantano a squarciagola mentre fanno i lavori di casa; ridono spensierate tutto il giorno, la notte sono capaci di addormentarsi con le torce accese mentre si raccontano storie alle quali nessuno crede.
Non hanno paura di rendersi vulnerabili manifestando i loro sentimenti e dicono schiettamente quello che pensano.
In questo mondo la cosa più spaventosa è la mitologica figura di uno spietato falegname; frutto della fantasia; una paura dalla quale uscire ogni volta che ce ne fosse bisogno, solamente richiamando la razionalità, e nella quale ricadere per gioco la sera per ridere in compagnia, per farsi venire il batticuore, per chiedere agli animatori il permesso di dormire tutti nella stessa camera.
È un luogo non esente dagli sbagli, dai pianti, dalle offese, ma dove la gente è capace di chiedere scusa… e di perdonare subito, di ricominciare da capo, amici più di prima.

Ho visto la semplicità in persona, l’ho guardata nei suoi occhi profondi e ne ho assaporato la dolcezza; ho toccato con mano l’amicizia e mi ha riempita di gioia; ho provato la sincerità dell’amore gratuito e per un attimo ho intuito il progetto di Dio per l’uomo.

Grazie a tutti ragazzi!!!!